Adesso dormi e non svegliarti

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Firenze, 1963. Tra la posta c’è un biglietto battuto a macchina. Le parole appartengono al quinto canto dell’Inferno, il girone dei lussuriosi. Le vittime sono state costrette alla pena imposta dallo scritto di Dante. Anziani senza colpe e vizi. Non credevano di essere seguiti, eppure lo erano. Nessuno li avrebbe voluti morti, eppure lo sono. Affiora il passato della famiglia. Quello del figlio si intreccia col motivo per cui il commissario ha lasciato la divisa. Lui evita di parlarne, di immaginare collegamenti. E intanto si scende sempre più giù, di girone in girone.

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Descrizione

È mattina quando l’ex poliziotto Primo Todisco si ritrova nell’ufficio del questore. Non sa quale sia l’indagine a cui l’uomo davanti a sé sta facendo riferimento. Non sa perché sia stato scelto proprio lui per affiancare il commissario Del Pito. L’unica cosa certa è che tre anni prima è stato cacciato dalla Polizia per aver disonorato la divisa, con la promessa che non sarebbe stato più chiamato.

È un autunno ventoso a Firenze. Un autunno in cui vengono commessi macabri omicidi. Forse è proprio il vento che ha portato la figura evanescente che fluttua sui luoghi dei delitti senza lasciare alcuna traccia. Delitti ispirati alle pene imposte agli Incontinenti nell’Inferno dantesco. Persone immerse in rappresentazioni del contrappasso teorizzato. Vittime che, però, non hanno mai manifestato i vizi per cui vengono giudicate. Allora perché loro? E per quale motivo alcuni versi della Divina Commedia vengono ritrovati nella posta di altri? Ma soprattutto, perché Primo Todisco ha l’impressione di far parte di quella grande recita?

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg
Dimensioni 20 × 13 × 2,5 cm

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